mercoledì 25 agosto 2010

Euroschiavi - date alle banche quello che non è delle banche

"Il sistema monetario globale si basa su un'illusione psicologica e su una gigantesca frode in cui si distinguono due gruppi di persone: i miliardi di persone che non sanno nulla di questo e una ristretta oligarchia bancaria internazionale, o meglio sovranazionale, che lo sa e basa su di questo la propria ricchezza e il proprio potere." Marco Della Luna
"Più lavoriamo più siamo schiavi del sistema bancario!" Lino Rossi
Le banconote dell'euro sono stampate in Malesia e non hanno un numero progressivo. Vuol dire che non sappiamo quante ne vengono stampate, ed è possibile che vengano stampate, poi ritirate e distrutte, creando così il presupposto per stamparne di più, operazione che la banca fa senza sostenere alcuna spesa e guadagnando il 100% con gli interessi, ma siccome la banca ha il monopolio, si garantisce di guadagnare.

Sul sito www.radioradicale.it è possibile ascoltare una conferenza tenuta da Marco Della Luna il 12 gennaio 2007 in occasione della presentazione del suo libro "Euroschiavi". Siccome dura 2 ore e mezza e probabilmente per chi ha ne ha già sentito parlare non aggiunge niente di nuovo alle informazioni che girano in rete, ma per chi non ha mai sentito parlare di signoraggio, monopolio dell'emissione di denaro da parte di banche private senza alcun controllo da parte degli Stati e frode del debito pubblico, potrebbe essere interessante, ho provato a riassumere il discorso.

Vi sarete accorti delle continue norme che scoraggiano l'uso del denaro materiale contante, per favorire meccanismi come le carte di credito che saranno comode (quando funzionano), ma stanno contribuendo al processo di annullamento del denaro come bene di proprietà per portarlo sotto il controllo elettronico delle banche e trasformarlo in denaro virtuale.

COS'è IL DENARO
E' più facile definirlo parlando delle sue funzioni principali: misurare il valore di cose/prestazioni, accumulare valore, pagare debiti/garanzie. Il denaro permette l'incontro di domanda e offerta: con il denaro posso comprare un'automobile o stipendiare un dipendente. Quindi è potere d'acquisto, ossia qualcosa che da' la possibilità di avere qualcos'altro. Per questo è necessario nella nostra economia.

COME VIENE PRODOTTO
Il denaro nasce come registrazione contabile, di carattere bancario. Se faccio richiesta per un mutuo di 200.000 euro, la banca metterà un'ipoteca sulla casa e mi darà 200.000 euro che poi io restituirò con gli interessi, a rate. Invece non è così.
La banca non mi presta 200.000 euro, mi da' un assegno circolare di 200.000 euro, che non è denaro. La banca ha aumentato il suo patrimonio di 200.000 euro più le spese più gli interessi futuri: questo è un guadagno netto, su cui non paga tasse, per cui non ha sostenuto spese né sostenuto rischi, perché garantito dal bene; usa la garanzia altrui.

L'articolo 1813 del Codice Civile definisce il mutuo come il contratto in cui il mutuante dà al mutuatario una quantità di denaro o cose mobili fungibili che si impegna a restituirlo con interessi. Il punto centrale è la consegna del denaro. Ma l'assegno circolare non è denaro, posso esigere che mi venga dato denaro ma non è denaro l'assegno in sé. Allora non può esserci mutuo.
L'avvocato Alfonso Marra ha fatto causa alle banche per finti contratti di mutuo, sostenendo che se il capitale erogato è zero, qualsiasi somma che noi paghiamo per interesse corrisponde a un tasso infinito (100:0), quindi sarà sempre un tasso usuraio.

EVOLUZIONE DEL POTERE MONETARIO
Fino al primo dopoguerra la creazione di moneta era affidata alle banche centrali di emissione, moneta che non essendo più coperta dalla base dell'oro dal '29 è solo carta: le banche centrali di emissione stampano carta. (Vedi articolo del post precedente). Su questa carta realizzavano un profitto: il signoraggio.
Oggi il 95% dei pagamenti non è fatto con contanti stampati dalle banche centrali ma con moneta creditizia. La quantità di denaro reale è un settimo della cosiddetta M1, il totale della moneta presente nel nostro sistema economico: su 8 unità di denaro, una è contante, le altre sette sono denaro virtuale.
La banca ha un centesimo in contante della cifra che emette in assegni circolari e compagnia bella, pezzi di carta che rappresentano un denaro che non esiste. Ma mi da' la possibilità di comprare.

Richard Werner, un economista tedesco, ha definito il denaro potere d'acquisto puro che ha una consistenza puramente psicologica. Vale perché siamo noi ad accettare questa convenzione.

RICHARD WERNER IN GIAPPONE

Questo economista tedesco alla fine degli anni '80 si trovava in Giappone, dove l'economia era organizzata in modo opposto alla scuola monetarista (competitività, libero mercato, libertà di tassi, divieto di oligopoli, mercato del lavoro liberalizzato, ecc.); eppure il Giappone era molto più costante nella crescita economica rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna (Reagan, Thatcher) che implementavano determinati settori dell'economia tagliando anche la spesa pubblica.
Improvvisamente si verificò un crollo economico, a partire da un 30% nel settore immobiliare che trascinò a catena lo Stato in una spirale di recessioni, fallimenti, fino ad una valanga di suicidi. Dopo il crollo del '91 il governo attuò un tipo di politica keynesiana: spesa pubblica, defiscalizzazione, pacchetti per favorire alcuni settori. Nulla di tutto ciò ebbe effetto.
A un certo punto, come si era fermata, l'economia riprese.
Di solito si pensa che quando i tassi salgono l'economia si contrae e viceversa quando si abbassano l'economia riprende. Bene, Richard Werner dimostrò che non era vero in questo caso.
Nessun fattore risultava correlato all'alto e basso dell'economia tranne uno: la quantità di potere d'acquisto presente sul mercato, cioè M1 che è il contante insieme alla moneta creditizia.

Chi mette a disposizione il denaro? La banca centrale.
Un tempo c'era un vincolo: la riserva; a fronte di 10 unità di contante la banca poteva prestare 100, che significa la possibilità di prestare 10 volte quello che avevano. Oggi non c'è più neanche questo vincolo. La banca crea dal nulla il potere d'acquisto.

Werner si chiese se le agevolazioni fiscali avessero un impatto sul piano economico e le indagini statistiche diedero una risposta negativa. Con le tasse si può deprimere l'economia ma le tasse prendono da una parte e mettono in un'altra; un trasferimento di denaro non aumenta il potere d'acquisto quindi è neutrale, inefficace. Le manovre fiscali hanno una funzione semplicemente redistributiva, danno potere ai politici e non stimolano lo sviluppo.
Perché le banche giapponesi avevano monetizzato per dare massimo potere alla domanda e all'offerta affinché si incontrassero nel punto più alto nel periodo dal '47 al '91 e poi tagliarono l'ossigeno?
Il nostro amico Richard Werner fece una cosa molto semplice: andò dai banchieri a chiedere spiegazioni. I banchieri risposero di aver eseguito gli ordini del Governatore della Banca del Giappone, cosa che fu poi confermata. Il governatore forzava la concessione di credito rispetto a quella che il mercato avrebbe concesso secondo il rapporto tra beneficio e rischio.
Non viviamo, come ci viene fatto credere, in un'economia di mercato, perché l'obiettivo non è l'allargamento del mercato ma la massimizzazione del potere d'acquisto.
Mister Fukuy disse: "tagliate il credito". E crollò il settore immobiliare. Se erogo 100 e a un certo punto riduco a 70 creo l'impossibilità di pagare i debiti. Dunque la stretta bancaria, attuata con la scusa di dover restituire dollari agli Usa, trascinò il Giappone nel baratro.
Dopo anni di fallimenti di politiche fiscali che non produssero alcun risultato, il governatore della banca centrale chiese più indipendenza per la banca, che formalmente era ancora sotto il Ministero del Tesoro. Ottenuta questa, ridiede ossigeno all'economia.
A quel punto però aveva ottenuto una riforma stravolgente della società, che passa sotto il controllo delle banche private le quali decidono quando tagliare i fondi, contribuendo a crisi di governo e rivolte popolari, per poi riportare il sistema in equilibrio una volta ottenuti i loro fini, con un nuovo governo in cui saranno presenti infiltrati delle banche centrali.

Questa frode nel vecchio continente è stata legalizzata nel Trattato di Maastricht in cui si stabilì la totale indipendenza dell'autorità monetaria da controlli politici, che in Paesi normali - non come in Italia -, sono stati eletti democraticamente. Queste norme hanno portato ad una totale autocrazia della Banca Centrale Europea, senza possibilità di indagini giudiziarie sul suo operato.

In un sistema non governato dal signoraggio bancario come funzionerebbe? Una banca centrale, statale, che appartenga al popolo, deve creare denaro di proprietà, per creare soldi senza creare inflazione e annullare il disavanzo. Perché è chiaro che se aumento il denaro in circolazione senza che vi sia a fronte di quest'incremento un aumento della produzione di beni, creo inevitabilmente inflazione. Se al contrario diminuisco il potere d'acquisto del mercato i beni marciranno nei magazzini, perché non ci sono abbastanza soldi e di conseguenza società e Stati si rivolgeranno alle banche, indebitandosi.

BCE E I CONTI DELLE MERAVIGLIE

Nel momento in cui il bilancio primario statale diventa passivo dopo il pagamento degli interessi sul debito pubblico, viene sottratta una quantità di denaro che manterrebbe l'equilibrio se restasse nel mercato internazionale, invece di essere fagocitato dal sistema bancario.

Questo è il signoraggio: dare alle banche quello che non è delle banche.

Tutto questo nei conti delle banche centrali non risulta.
Il bilancio è formato di due parti che sono lo stato patrimoniale e il conto economico, e si deve chiudere con profitto o perdita.
Nel conto delle banche centrali di emissione dovrebbe figurare come attivo quanto ha incassato vendendo carta-moneta a costo zero contro articoli di debito pubblico pagati con le nostre tasse. Non figura.
Nello stato patrimoniale dovrebbe essere documentata la vendita di banconote. Nel passivo c'è una voce che si chiama "denaro circolante", nell'attivo compare una posta di pari importo chiamata "proventi da locazione di banconote". Ma...le banconote non si trovano come riserva, è il denaro che abbiamo in tasca noi! E' solo una piccola parte del denaro stampato. E poi perché passivo? Una volta emesso non deve ripagarlo, discorso che poteva avere senso quando la base era l'oro... All'attivo dovrebbe esserci un valore enorme che è la somma che anno dopo anno la banca ha guadagnato col signoraggio.

Le banche demonetizzano a livello di base monetaria il mercato; possono distruggere banconote sostituendole con denaro finto, emanato da loro, quindi carta stampata, che costituisce debito.
Chi ha il controllo dell'emissione delle monete ha il controllo. Le azioni sono state smaterializzate, sono virtuali, è tutto su un computer, le creano a tavolino.
Se il mercato dispone di 100 unità prestate, a fine anno le restituisce, perché sono state prodotte, ma le 5 unità d'interesse non sono state create. Allora si riparte con un nuovo debito.
Il continuo indebitamento degli Stati è una sottrazione di denaro al futuro.

lunedì 16 agosto 2010

Money for nothing. Le origini del debito

La moneta, quando nacque, rappresentava una corrispondente quantità d'oro depositata in banca. Dal 1971 non è più così. Il denaro non si basa su nessun lingotto ma le banche restano le uniche ad avere il potere di crearlo. Oggi il denaro è soltanto una convenzione. Che però conviene a pochi, visto come funziona il gioco. La maggior parte del denaro in circolazione è creato da banche private attraverso crediti, per loro, quindi debiti nostri. Viviamo in un sistema basato sulla crescita, compresa quella del debito. Debito dei cittadini (chi non ha un mutuo?) e debito degli Stati. Sì perché non sono gli Stati a controllare la creazione di moneta, bensì le banche, che neanche devono render conto ai vari governi del loro operato, basta che tengano in cassa un ridicolo 2% del denaro totale (almeno di quello depositato per un periodo inferiore ai due anni). Questo sistema ci ha trascinato nell'attuale crisi mondiale, eppure le banche continuano a creare inflazione, sono le uniche a guadagnare durante le guerre e continuano a percepire interessi su crediti creati dal nulla.

Tutte queste cose le ha scritte Enric Duran in un articolo che ho letto sul sito losai.forumfree.it che riporto qui sotto. Buona lettura.

Il 95% del denaro è creato da banche private

Lo creano dal nulla attraverso i crediti però ce lo fanno restituire con gli interessi.

di Enric Duran

E’ già più di un anno che la crisi finanziara è una notizia. Da quando scoppiò negli Stati Uniti, con il nome di “crisi subprime”, si è pubblicato molto, spiegando con più o meno precisione e successo, come si è prodotta questa crisi negli aspetti più concreti. Quello che non si è spiegato granché, e per nulla nei mezzi di comunicazione di massa, è come la necessità di crescita esponenziale dell’attuale sistema finanziario è la causa di fondo della bolla speculativa, e per tanto della stessa crisi, oltre ad avere una relazione diretta con le crisi energetica e alimentare. Così, dunque, approfitteremo di questa opportunità di arrivare al pubblico, per spiegare non già la crisi creditizia quanto lo sfondo che fa sì che il sistema finanziario attuale sia una gran truffa per la gente lavoratrice, così come un pericolo per la sostenibilità della vita sul nostro pianeta. Capiremo in questo modo il ruolo che giocano le banche come principali responsabili di tutto, in definitiva.

Storia della creazione del denaro

L’origine della banca risale a quando l’oro era il denaro vero e proprio e, come tale, lo custodiva l’orefice nel suo magazzino. Siccome l’oro era molto pesante e scomodo da muovere, il denaro in circolazione erano partecipazioni di questo denaro metallico (cioè rappresentava concrete entità fisiche). Un giorno, l’orefice pensò che poteva chiedere interessi per il prestito di queste partecipazioni e per compensarlo cominciò a pagare un interesse minore ai depositari di quest’oro; così cominciò in Europa il business bancario.

Questo sistema aveva il problema che la possibilità di prestar denaro era chiaramente limitata dalla quantità d’oro in circolazione; allora gli orefici, già convertiti in banchieri, inventarono il sistema di riserva frazionaria, che consiste nel fatto che ci sia solo come riserva una parte di quello che realmente si presta. O, detto in altra maniera, a partire da un denaro reale si crea denaro dal nulla in una proporzione che, tenendo conto che non tutti ritireranno il loro denaro in una volta, non pone mai in difficoltà i banchieri al momento di restituire i depositi. Questa proporzione abitualmente era del 10%, ovvero 10 unità in circolazione per ogni unità di oro esistente nella riserva.

Quest’aumento di denaro in circolazione favorì l’espansione commerciale nel mondo e, una volta conosciuta dagli stati, invece di essere proibita fu regolata. Per tenere sotto controllo il rischio che questo significava se si fosse saputo che non c’era denaro da restituire a tutti, si creò il sistema di banche centrali, che disponessero di riserve d’oro addizionali da poter prestare alle banche nei momenti di crisi.

La creazione del denaro attualmente

Con il tempo, il sistema di banche centrali e di riserva frazionaria è diventato dominante nel mondo; l’oro che garantiva il denaro in circolazione andò diminuendo fino a che nel 1971 venne fatto sparire il riferimento all’oro. Ciò vuol dire che si smise di usare l’oro come base reale del denaro.

Pur cambiando questo aspetto fondamentale del sistema monetario, le banche centrali e il sistema di riserva frazionaria continuarono, però con riserve che consistono soltanto in annotazioni bancarie create in un certo momento dalle banche centrali; riserve che significavano soldi che però non erano garantite per nessuna moneta che avesse una base materiale. Questo cambia completamente la natura del denaro perché tutto quello che abbiamo attualmente in circolazione viene dal nulla e pertanto è un puro contratto, che ha valore soltanto perché tutti gliene danno. E’ cioè una pura e semplice convenzione riconosciuta dalla grande maggioranza delle persone.

Il denaro che si crea al giorno d’oggi, si crea fondamentalmente a partire dai prestiti, ovvero in forma di debiti, che siano pubblici, commerciali, esterni o privati. Non solo: quando si restituiscono i debiti, questo denaro sparisce, in maniera che il sistema finanziario disponga di un strumento per ampliare o ridurre i soldi in circolazione.

Il denaro lo creano le banche centrali e le banche private. Solo fra il 3 e il 5% del denaro in circolazione è stato creato dalle banche centrali, il resto lo creano le banche private attraverso i crediti, così come (e sempre di più) attraverso complessi sistemi di speculazione finanziaria.

Al giorno d’oggi, la creazione di denaro è limitata solo da un regolamento che indica in quali condizioni le banche possono prestare denaro e come devono far quadrare i conti nel loro bilancio per farlo.

Nel caso dell’Unione Europea, il regolamento che vincola le banche con la BCE (Banca Centrale Europea), dice che devono tenere come riserva come minimo il 2% del totale del denaro; l’altro 98% lo possono prestare e investire. Il denaro depositato per un periodo uguale o superiore a 2 anni non è preso in considerazione da questa norma, e si può investire al 100%. Tutto questo lo si può constatare all’articolo 4 del Regolamento (CE) nº 1745/2003 (BCE/2003/9).

Gli stati prima della creazione privata del denaro

Se il denaro non è più oro (questa era la giustificazione con cui venne creato il sistema della banca commerciale e le banche centrali, come responsabili di conservare l’oro e convertirlo in moneta circolante), com’è che continuano ad essere solo le banche le uniche a poter creare denaro? E perché lo fanno solamente sotto forma di debito da restituire con interessi?

Detto in altro modo: perché gli Stati devono pagare interessi alla loro banca centrale per poter così finanziare la spesa pubblica, quando è denaro che potrebbero creare direttamente gli Stati al momento di realizzare queste spese?

Forse l’unica risposta logica che ci può venire in mente è che è la banca che controlla i governi e non il contrario.

Mayer Rothschild, membro della dinastia europea di banchieri più potente, è ricordato per un motto che recitava:“Lasciatemi emettere e controllare la creazione del denaro di una nazione e non mi importerá chi ne faccia le leggi”.

Gli interessi e la necessità della crescita esponenziale

Quando una banca concede un credito sta creando la somma principale del credito, però non il denaro corrispondente agli interessi che la banca fará pagare al debitore durante la vita del prestito. Dato che tutto il denaro in circolazione si crea sotto forma di debito con interesse, possiamo concludere che il denaro per restituire tutti gli interessi del debito semplicemente non esiste.

Allora, com’è che il sistema finanziario è sopravvissuto tanto tempo? Fondamentalmente per due ragioni.

1. Perché si finanzia con l’indebitamento crescente, cioè il denaro in circolazione deve andar aumentando costantemente in modo che si possano pagare gli interessi dei debiti e il sistema non collassi. Questo ha a che vedere col modo in cui il sistema incita ogni volta di più tutti quanti ad indebitarsi; cominciando dalle persone, con ipoteche, prestiti personali facili e rapidi, carte di credito; però anche le imprese e gli stati. Parliamo dunque di crescita esponenziale, dell’economia e della spoliazione delle risorse naturali del pianeta.

2. Perché c’è chi non restituisce la somma principale del debito e paga solo l’interesse. Questo è il caso del debito pubblico degli stati più potenti, o di diverse imprese e istituzioni potenti che hanno delle condizioni privilegiate; o probabilmente anche per tutte le invenzioni tipo polizze e carte di credito, nelle quali nemmeno si restituisce la somma principale ed è normale rinnovare il contratto anno dopo anno in maniera indefinita.

In ogni caso, questo ci dà ad intendere fino a che punto il sistema finanziario necessita di debiti in aumento, e come si può arrivare a mettere in relazione l’aumento delle ipoteche e dei crediti al consumo con il mantenimento del sistema finanziario attuale.

Pertanto, dentro il contesto globale tutto il mondo è indebitato, e la differenza è solo fra chi deve restituire i debiti e chi no.

La banca e la bolla immobiliaria

Se 15 anni fa era impensabile che si concedesse una ipoteca a più di 15 o 20 anni, questa possibilità è stata precisamente raddoppiata, da parte di banche e casse, fino ai 35 e 40 anni di ipoteca attuali. Con questa azione tanto semplice quanto perversa, la banca ha facilitato e provocato l’innalzamento del prezzo della casa, giacché aumentando la capacità di indebitamento delle persone ha fatto crescere i prezzi che abbiamo capacità di pagare.

Di ciò ha beneficiato la banca perché, con le ipoteche, ha potuto creare denaro e chiedere interessi in una quantità molto alta e con un indice di morosità minimo, grazie alla caratteristica di necessità di base costituita dalla casa. Con l’aumento dei prezzi, ha provocato la crescita esorbitante dei benefici delle principali aziende costruttrici e immobiliari dello Stato e così i suoi propri benefici, giacché i principali azionisti della maggioranza di queste imprese sono banche e soprattutto casse di risparmio.

L’inflazione come furto silenzioso del nostro potere d’acquisto

Nel creare denaro e chiedere un interesse su di esso, le banche stanno creando inflazione, ovvero stanno aumentando la quantità di denaro disponibile senza aumentare allo stesso tempo l’offerta di beni e servizi. Se aumentassimo la quantità di moneta circolante al doppio senza aumentare la quantità di prodotti in modo equivalente, non diventeremmo il doppio più ricchi, giacché, essendoci gli stessi beni, non i beni e servizi, ma solo i prezzi raddoppierebbero.

Questa proliferazione di un denaro che siamo obbligati a utilizzare ci riguarda tutti (clienti o no delle banche), e quando questo privilegio si mantiene in esclusiva per un gruppo di istituzioni private, possiamo concludere che si tratta di un furto legalizzato a causa del quale i soldi perdono valore in ogni momento in cui li abbiamo in mano. Tutto considerato, significa un’immensa somma rubata.

In più, l’inflazione serve anche per chiudere il cerchio, giacché fa sì che il denaro abbia un solo luogo sicuro dove rifugiarsi dalla perdita di valore, e questo luogo è una banca. Cosí le persone, e specialmente quelle che risparmiano, sono forzate a proteggersi dalla svalutazione cercando rifugio in una banca, che con questa nuova entrata potrà creare più denaro e produrre più inflazione facendo in modo che la ruota non si fermi. L’inflazione intrappola i nostri soldi nel sistema bancario ed è il miglior incentivo che ha per captare depositi.

Una delle conseguenze di questo processo è l’espropriazione di cui soffrono i pensionati. I lavoratori, ritiratisi, vedono come pur avendo passato una vita intera dedicata al lavoro, alla fine della loro vita produttiva si trovano davanti al fatto che la pensione concede loro un potere d’acquisto via via più basso. Precisamente l’età della vita in cui dovrebbero poter godere di tutto lo sforzo realizzato, risulta essere quella in cui possiedono di meno.

Il furto finanziario in ambito internazionale

Il finanziamento interviene anche nel contesto degli scambi economici internazionali, cioè delle importazioni e delle esportazioni di materie prime e prodotti manifatturieri. Se un paese ha una bilancia dei pagamenti negativa, cioè paga più per quello che importa di quanto incassi per quello che esporta, non potrebbe comprare tutto quello che vuole se non si indebitasse.

Il debito estero pertanto è conseguenza del deficit commerciale delle imprese e del governo di un paese nella sua bilancia dei pagamenti internazionali.

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale questo commercio internazionale si fa fondamentalmente in dollari e dal 1971, dopo aver eliminato il riferimento all’oro, la Federal Reserve Americana (FED), ha la completa libertà di immettere o togliere dalla circolazione i dollari che vuole, giacché non deve dare spiegazioni a nessuno né mostrare nessuna garanzia; e lo stesso vale, ma per 3/4, per le banche private negli Stati Uniti, con l’unico limite della frazione di riserva che deve mantenere. In questo modo, controllando la creazione dei dollari, una minoranza finanziaria (ricordiamo che la FED è un ente privato) controlla i valori delle relazioni economiche internazionali. In questa maniera gli USA possono comprare tutto ciò che vogliono, all’estero, mentre gli altri paesi contraggono debiti che devono pagare. I poteri internazionali approfittano di questi debiti per obbligare i paesi debitori ad assumere determinate politiche di apertura delle frontiere alle loro mercanzie e alla speculazione finanziaria, spingendo a che i potenti si approprino delle loro produzioni e risorse naturali a prezzi irrisori (Vedi FMI e Banca Mondiale).

Il denaro alla fine, per come è concepito oggi, è uno strumento a partire dal quale determinati poteri finanziari si appropriano di tutte le risorse naturali e umane del pianeta.

Crescita infinita versus Pianeta finito

Questo sistema finanziario dipende quindi della concessione di sempre maggiori quantità di denaro in prestito. I prestiti si traducono infine in un impatto ambientale, dato che la gente li chiede per comprarsi un’auto, per viaggiare, per ampliare un’azienda o per costruire case, per esempio. Possiamo vedere, quindi, che questo sistema di crescita dell’economia mediante il prestito dipende dalla conversione costante e crescente di risorse naturali in CO2 e altri residui. Pertanto, in un momento in cui stiamo arrivando ai limiti della crescita della produzione di energia a causa del declino del petrolio e quando, allo stesso tempo, si avvicinano i limiti di molte estrazioni minerarie, possiamo concludere che questo sistema creato più di 300 anni fa sulla base del credito crescente, non può continuare così per come ancora oggi lo conosciamo.

Questa riflessione coincide con una grande crisi finanziaria globale, così che azzardiamo a domandarci: la crisi attuale significa la fine del sistema finanziario basato sulla crescita?

Guerre e finanza

Forse non vi sorprenderà sentire che dietro a tutte le guerre ci sono interessi dell’industria degli armamenti per vendere più armi e intascare molti soldi. La creazione di necessità dove non ce n’erano, è comune a tutte le pratiche del capitalismo attuale. Che siano armi, nuovi televisori, sistemi di video-vigilanza o elettrodomestici, ci troviamo sempre a che fare con interessi commerciali alle spalle.

Meno nota al grande pubblico è l’utilizzazione delle guerre da parte del mondo della finanza. La banca utilizza le guerre almeno in due modi fondamentali. Da una parte le spese astronomiche che genera una guerra permettono al potere finanziario di accaparrarsi il controllo dei paesi in lotta: questi dovranno far fronte per molti e molti anni al debito estero contratto, come storicamente è stato il caso di Nicaragua, Filippine, Nigeria, Camerun, Costa d’Avorio e Zaire. D’altra parte le guerre in cui intervengono le principali potenze, come gli USA, permettono di creare una gran quantità di soldi sotto forma di debito pubblico, di cui si pagano soltanto gli interessi, e in questa maniera si dà al sistema la liquidità di cui necessita. La guerra in Iraq ha permesso alle banche statunitensi di creare 3 miliardi di dollari dal suo inizio. Questo è stato il costo iniziale della guerra per gli USA e quindi è la cifra di cui è aumentato il loro debito nazionale nello stesso periodo, (che oggi è aumentato, solo per il finanziamento di questa guerra, a circa 10 miliardi di dollari). Sono dei soldi che non pagano i cittadini nordamericani, ma quelli di tutto il mondo, attraverso l’inflazione.


That ain't workin' that's the way you do it
Money for nothin' and your chicks for free



"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma." Antoine Lavoisier

Il denaro "in più", l'interesse che la banca esige sul capitale creato da lei e poi prestato allo Stato non è stato stampato dalla banca né tantomeno equivale ad una quantità X di nuovi beni prodotti. Non esiste. Però il debito cresce! Forse qualcosa non quadra...