martedì 7 settembre 2010

Si muore quando si è soli

Due giorni fa Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica-Acciaroli (Salerno), è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco mentre tornava a casa. L'hanno fermato in una stradina a senso unico e gli hanno sparato 9 volte attraverso il finestrino. Un omicidio che ha tutte le caratteristiche di un agguato camorristico. Vassallo si è sempre battuto per la legalità e la difesa del territorio, soprattutto valorizzando i prodotti tipici locali e l'ambiente, tanto da far guadagnare al mare del suo comune la bandiera blu di Legambiente. Pescatore, era stato rieletto a marzo per la seconda volta in una lista civica, dopo essere uscito dalle file del PD.
Gherardo D'Ambrosio, ex pm di Mani Pulite, lo descrive così:
È stato uno dei primi sindaci a puntare sulla raccolta differenziata. Ricordo ancora, più di dieci anni fa, era già sindaco, stava in piazza con i vigili urbani a controllare come i cittadini facevano la raccolta differenziata. [...] I cittadini sono stati educati e in quel comune, in tutto il Cilento, non c’è mai stata emergenza rifiuti e scarsissimo ricorso alle discariche. Anche nei periodi più difficili per la Campania, il Cilento era la Svizzera. In quella zona, poi, è difficile trovare casa perché Vassallo aveva vincolato tutti i piani regolatori ed è difficilissimo costruire. Questo ed altro aveva trasformato Pollica e Acciaroli in una zona con cinque bandiere blu per le spiagge meravigliose, frequentata da turismo di alto livello, un porto turistico gioiello

Un personaggio scomodo, che non era disposto ad abbassare la testa e a strisciare davanti a nessuno. Lottava per quello in cui credeva, convinto di poter migliorare il suo paese. Era il simbolo di una nuova alternativa, in un territorio dove l'inquinamento causato dal problema dei rifiuti e la continua cementificazione in barba a qualsiasi idea di ecologia sono la regola, Vassallo era la dimostrazione che un'altra strada è possibile. Forse ha detto un "no" di troppo a qualche richiesta di autorizzazione per costruzioni o altro, e da lì è scattata la condanna.  L'hanno eliminato perché era un ostacolo e allo stesso tempo hanno abbattuto un simbolo. Si muore quando si resta soli a combattere contro un sistema così potente. 
Ora potremmo anche stare ore a parlare di cosa ha fatto Angelo Vassallo ma non basta. Dov'erano i media prima? Dov'erano i politici a sostenere le sue iniziative? E' troppo tardi accendere i riflettori quando c'è il morto. Queste storie vanno raccontate sempre e portate a esempio.
 Domani nessuno parlerà più di Angelo Vassallo, come non si parlerà di tutti gli altri morti ammazzati dalla camorra o dalla 'ndrangheta. Eppure lo spazio ci sarebbe, eccome, anche nei telegiornali, invece di dare le ricette della zia Pina e di intervistare quei quattro gatti che vanno a fare shopping quando ci sono i saldi.
Oggi fa specie vedere in primo piano al tg le notizie di politica sul balletto del qua-qua di finiani & company e poi un mini-servizio fatto quasi "per obbligo", come uno studente svogliato fa il compitino per il giorno dopo, su una vicenda del genere. Oggi dicono che bisogna aspettare i risultati delle indagini, ci mancherebbe. Ma quando si avranno non ci sarà più spazio per la memoria di un sindaco ammazzato con 9 colpi di pistola, che passa come un fatto normale, nel Mezzogiorno, o come cronaca nera.
Quindi, almeno per oggi, a che vale parlare di tutto il resto?

A proposito di palinsesti che non guardano in faccia a nessuno, vorrei spendere una parola per Shoya Tomizawa, 19 anni, pilota giapponese nella Moto2 che a causa di una grave caduta nel GP di Misano è morto in seguito alle lesioni riportate. Non entro nei dettagli della polemica sui soccorsi eccetera. Voglio dire solo una cosa: perché non fermare la gara? Perché non fermare tutto quando si è saputo che Tomizawa era morto? A qualsiasi ora sia avvenuto il decesso, la gara della classe regina era in corso o stava per cominciare, ma come si fa a guardare Pedrosa e gli altri festeggiare per aver guadagnato altri punti in classifica, quando un ragazzo è morto mezzora prima?

Articoli su Angelo Vassallo:

1 commento:

  1. Di Vassallo non ne parla nessuno. Quando muore il Kossiga di turno tutti si prodigano ad elogiarlo. Riflettiamo su questo.

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